GLADC:
Canti del Risorgimento

Inni e Canti del
Risorgimento


INNO A GARIBALDI
All'armi! All'Armi!
1. Si scopron le tombe, si levano i morti
i martiri nostri son tutti risorti!
Le spade nel pugno, gli allori alle
chiome,
la fiamma ed il nome d'Italia nel cor:
corriamo, corriamo! Sù, o giovani
schiere,
sù al vento per tutto le nostre bandiere
Sù tutti col ferro, sù tutti col foco,
sù tutti col nome d'Italia nel cor.
Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!
2. La terra dei fiori, dei suoni e dei
carmi
ritorni qual'era la terra dell'armi!
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano sa i ferri brandir.
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma:
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni che dura il
servir.
Va' fuori d'Italia, etc...
3. Se ancora dell'Alpi tentasser gli
spaldi,
il grido d'allarmi darà Garibaldi,
e s'arma -allo squillo che vien da
Caprera-
dei Mille la schiera che l'Etna assaltò.
E dietro alla rossa avanguardia dei bravi
si muovon d'Italia le tende e le navi:
già ratto sull'arma del fido guerriero,
l'ardito destriero Vittorio spronò.
Va' fuori d'Italia, etc...
4. Per sempre è caduto degli empi
l'orgoglio
a dir: Viva l'Italia, va il Re in
Campidoglio!
La Senna e il Tamigi saluta ed onora
l'antica signora che torna a regnar.
Contenta del regno, fra l'isole e i
monti,
soltanto ai tiranni minaccia le fronti:
dovunque le genti percota un tiranno,
suoi figli usciranno per terra e per mar!
Va' fuori d'Italia, etc...
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LA BANDIERA TRICOLORE
E la bandiera di tre colori
sempre è stata la più bella:
noi vogliamo sempre quella,
noi vogliam la libertà!
E la bandiera gialla e nera
qui ha finito di regnare,
la bandiera gialla e nera
qui ha finito di regnare
Tutti uniti in un sol patto,
stretti intorno alla bandiera,
griderem mattina e sera:
viva, viva i tre color!
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I TRE COLORI
E lo mio amore sé n'è ito a Siena,
portommi il brigidin di due colori:
il càndido è la fè che c'incatena,
il rosso è l'allegria de' nostri cuori.
Ci metterò una foglia di verbena
ch'io stessa alimentai di freschi umori.
E gli dirò che il verde, il rosso e il
bianco
gli stanno ben con una spada al fianco,
e gli dirò che il bianco, il verde e il
rosso
vuol dir che Italia il giogo suo l'ha
scosso,
e gli dirò che il rosso, il bianco e il
verde
gli è un terno che si gioca e non si perde.
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LA RONDA
O giovani ardenti d'italico ardore
serbate il valore pel dì del
pugnar!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Stringiamoci assieme di trombe allo
squillo,
giuriam sul vessillo, vittoria o
morir!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Stringiamoci assieme, ci unisca un sol
patto,
del dì del riscatto l'aurora spirò!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Zitti, silenzio, passa la ronda.
Zitti, silenzio, chi va là?
Plan rataplan rataplan plan plan
Plan rataplan rataplan plan plan
Plan rataplan rataplan plan plan
Chi va là?
Viva l'unione, la libertà!
Viva l'unione, la libertà!
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SU LOMBARDI ALL'ARMI ALL'ARMI
Su Lombardi all'armi all'armi
Su Lombardi all'armi all'armi
della gloria è sorto il dì
Su Lombardi all'armi all'armi
Su Lombardi all'armi all'armi
della gloria è sorto il dì
........la patria natìa
...........petti con l'armi
come spèinti da.....
nella pugna il nemico a fugar
...................desìo.......
Su Lombardi all'armi all'armi
Su Lombardi all'armi all'armi
della gloria è sorto il dì
Su Lombardi all'armi all'armi
Su Lombardi all'armi all'armi
della gloria è sorto il dì.
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CORO DEI CROCIATI E PELLEGRINI
Oh Signore, dal tetto natìo,
ci chiamasti con santa promessa;
noi siam corsi all'invito di un pio
giubilando per, l'aspro sentier.
Ma la fronte avvilita e dimessa
hanno i servi già baldi e valenti
deh! non far che ludibrio alle genti
siano Cristo, i tuoi figli guerrieri
Oh fresche aure. volanti sui vaghi
ruscelletti dei prati lombardi !
Fonti eterne ! Purissimi laghi!
Oh vigneti indorati di sole
Dono infausto, crudele è la mente
che vi pinge sì veri agli sguardi
ed al labbro più dura e cocente
fa la sabbia di un arido suol!
Fa la sabbia - fa la sabbia di un arido
suol!
D'un arido suol - d'un arido suol!
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INNO DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA
Bell'Italia, ormai ti desta;
Italiani, all'armi! all'armi;
Altra sorte a noi non resta
Che di vincere o morir.
Dalla terra dei delitti
mosse il passo il Franco audace;
e nel sen di nostra pace
venne l'empio ad infierir.
Non ha fede non ha leggi,
Non ha tempio non ha nume;
Di rapine di saccheggi
Pasce l'empio infame cor.
Coi diritti dei ladroni
Scuote i troni e spoglia il tempio,
E tranquilla in tanto scempio
Non ti desti, Italia,ancor?
Già Fernando in campo affretta
Mille schiere in sua difesa:
Che più tardi? Alla vendetta
desta, Italia , il tuo valor.
Nella terra dei delitti
Si respinga il Franco audace;
Speri tregua, speri pace
Da si barbaro oppressor?
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CHI PER LA PATRIA MUOR...
Aspra del militar
benchè la vita,
al lampo dell'acciar
gioia l'invita.
Chi per la patria muor
vissuto è assai;
la fronda dell'allor
non muore mai.
Piuttosto che languir
per lunghi affanni,
è meglio di morir
sul fior degli anni.
Chi muore e dar non sa
di gloria un segno
alle future età,
di fama è indegno.
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INNO NAZIONALE
(1847)
Cittadini, accorrete, accorrete,
le compatte falangi formate,
ed al mondo alla fine mostrate
ch'oggi Italia ha il suo canto guerrier.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Sarà Italia indipendente.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Od estinti si cadrà.
Del toscano Leopoldo secondo
fu l'agir sublimissimo e sano,
poi re Alberto, guerriero italiano,
colla forza la forza ci diè.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Pio nono e Carlo Alberto !
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Leopoldo Tosco Re !
Con tre simili intrepidi cuori,
se chi opprime impedisse il pensiero
del riscatto di un popolo intiero,
crudo scempio di lui si farà.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Sarà Italia indipendente.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Od estinti si cadrà.
Cittadini, accorrete, accorrete,
le compatte falangi formate,
ed al mondo alla fine mostrate
ch'oggi Italia ha il suo canto guerrier.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Pio nono e Carlo Alberto !
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Leopoldo Tosco Re !
Fra noi gli odi di parte cessaro;
giusta, sacra ed immensa è la speme,
che ci stringe, ci agglòmera insiene,
che di tante una vita ne fa.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Sarà Italia indipendente.
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Od estinti si cadrà.
Non più esigli, nè morti, nè pianti,
tale è il sacro volere di Dio.
Fu il fortissimo agire di Pio
che i destini d'Italia mutò!
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Pio nono e Carlo Alberto !
Giuriam ! Giuriam ! Giuriam !
Per Leopoldo Tosco Re !
Ei diè esempio umanissimo ai Regi,
Ei dischiúseci libero il varco,
e due Regi s'assunser l'incarco
d'esser pronti coi figli a pugnar.
Giuriami Giuriam! Giuriami
Sarà Italia indipendente.
Giuriam! Giuriam! Giuriam!
Od estinti si cadrà.
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INNO DEGLI STUDENTI DEL 1848
Quanta schiera di gagliardi,
quanto riso ne' sembianti,
quanta gioia negli sguardi
vedi in tutti scintillar!
D'impugnar moschetto e spada,
primi a offrire il nostro petto,
di salvar questa contrada
giuriam tutti nel Signor.
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INNO DEL '48
Di canti di gioia, di canti d'amore
risuoni la vita, ma, spenta nel core,
non cada per essi la nostra virtù.
Dai lacci sciogliemmo l'avvinto pensiero
ch'or libero spazia nei campi del vero;
e sparsa la luce sui popoli fu.
Ribelli ai tiranni di sangue bagnammo
le zolle d'Italia fra l'armi sposammo
in sacro connubio la patria al saper.
Ed essa faremo co' petti, co' carmi
superba nell'arti, temuta nell'armi,
regina nell'opre del divo pensier.
Ed essa faremo col core e con l'armi
l'Italia dei padri sognata ne' carmi
l'Italia redenta dal giogo stranier.
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LA STELLA DEI SOLDATI
Bella bambina,
capricciosa garibaldina,
tu sei la stella,
tu sei la bella di noi soldà.
Tu sei bambina,
bella bionda garibaldina,
tu sei la bella,
tu sei la stella di noi soldà.
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SUONI LA TROMBA
(Coro dell'Opera «I PURITANI»)
Suoni la tromba e intrepido
io pugnerò da forte:
bello è affrontar la morte
gridando libertà.
Amor di patria impavido
mieta i sanguigni allori,
poi terga i bei sudori
e i pianti la pietà.
All'armi!
Sia voce di terror
Patria, vittoria e onor!
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A TONINA MARINELLO
L'abbiam deposta la garibaldina
all'ombra della torre a San Miniato.
Con la faccia rivolta alla marina
perchè pensi a Venezia e al lido amato.
Era bella, era bionda, era piccina,
ma avea un cor di leone e da soldato
di leone e da soldato!
L'abbiam deposta la garibaldina
all'ombra della torre a San Miniato.
E se non fosse ch'era nata donna
or sarìa scolpita sulla tomba
e poserebbe sul funereo letto
con la medaglia del valor sul petto
con la medaglia del valor sul petto
Ma che val ma che vale tutto il resto...
pugnò con Garibaldi...
pugnò con Garibaldi...
e basti questo...
e basti questo!
L'abbiam deposta la garibaldina
all'ombra della torre a San Miniato.
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AI MORTI PER LA PATRIA
(Inno nazionale - 1848)
Per la Patria il sangue han dato
Esclamando: Italia e Pio!
L'alme pure han reso a Dio,
Benedetti nel morir.
Hanno vinto, e consumato
Il santissimo martir !
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà.
Noi per essi alfin redenti
Salutiamo i dì novelli;
Sovra il sangue dei fratelli
Noi giuriamo libertà
E sul capo dei potenti
L'alto giuro tuonerà.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà.
Uno cadde, e sorser cento
Alla voce degli eroi:
Or si pugna alfin per noi,
Fugge insano l'oppressor;
E lo agghiaccia di spavento
La bandiera tricolor.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà.
O Signor sul patrio altare
Noi t'offrimmo i nostri figli;
Scrivi in ciel, ne' tuoi consigli,
Dopo secoli, il gran dì:
Dall'Alpi insino al mare
Tutta Italia un giuro unì.
Di quei forti - per noi morti
Sacro è il grido e non morrà.
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ALL'ARMI! ALL'ARMI !
Su, figli d'Italia! su, in armi! coraggio!
Il suolo qui è nostro: del nostro retaggio
il turpe mercato finisce pei re.
Un popoi diviso per sette destini,
in sette spezzato da sette confini,
si fonde in uno solo, più servo non è.
Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!
Dei re congiurati la tresca finì!
Dall'Alpi allo Stretto fratelli siam tutti!
Su i límiti schiusi, su i troni distrutti
piantiamo i comuni tre nostri color
il verde, la speme tant'anni pasciuta;
il rosso, la gioia d'averla compiuta;
il bianco, la fede fraterna d'amor.
Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!
Dei re congiurati la tresca finì!
Su, Italia novella! Su, libera ed una!
Mal abbia chi a vasta, secura fortuna
l'angustia prepone d'auguste città!
Sien tutte le fide d'un solo stendardo!
Su, tutti da tutte! Mal abbia il codardo,
l'inetto che sogna parzial libertà.
Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!
Dei re congiurati la tresca finì!
Voi chiusi nei borghi, voi sparsi alla villa,
udite le trombe, sentite la squilla
che all'armi vi chiama del vostro Comun!
Fratelli, a' fratelli correte in aiuto!
Gridate al Tedesco che guarda sparuto:
l'Italia è concorde, non serve a nessun!
Su, Italia! su, in armi! Venuto è il tuo dì!
Dei re congiurati la tresca finì!
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O GIOVANI ARDENTI
O giovani ardenti
d'italico ardore,
serbate il valore
pel dì del pugnar!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Stringiamoci assieme
di trombe allo squillo:
giuriam sul vessillo
vittoria o morir!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Stringiamoci assieme,
ci stringa un sol patto,
del dì del riscatto
l'aurora spuntò!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Dall'Alpi a Sicilia
di nuovo ogni lido
echeggi al bel grido
che vuol libertà!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
Evviva l'Italia
S'impugnin le spade:
Le belle contrade
la patria salviam
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
All'armi ne chiama
l'italica terra:
Evviva la guerra!
Vittoria o morir!
Viva l'Italia indipendente,
viva l'unione, la libertà!
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INNO DI MAMELI
Fratelli d'Italia
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
chè schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
calpesti e derisi,
perchè non siam popolo,
perchè siam divisi,
raccolgaci un'unica
bandiera, una speme;
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo, far libero
il suolo natìo;
uniti, per Dio!
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Dall'Alpe a Sicilia
ovunque è Legnano
ogn'uom di Ferruccio
ha il cuore e la mano.
I bimbi, d'Italia
si chiaman Balilla.
Il suon d'ogni squilla
i Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Evviva l'Italia!
dal sonno s'è 'desta,
s'è cinta la testa.
Dov'è la vittoria?
Le porga la chioma
dell'elmo di Sciplo
che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
le spade vendute;
già l'aquila d'Austria
le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
il sangue polacco
bevè col cosacco
ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte
l'Italia chiamò.
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A FERRO FREDDO
( La Garibaldina )
Il dardo è tratto, di terra in terra
suona l'allegro squillo di guerra;
l'Italia è sorta dall'Alpi al Faro,
e vuol col sangue che l'è più caro
segnar le tracce dei suoi confini.
Al nostro posto, Garibaldini!
Avanti, urrà!
L'Italia va!
Fuori, stranieri,
fuori di qua !
Una camicia di sangue intrisa
basta al valore per sua divisa;
a darsi un'arma che non si schianti
basta un anello dm' ceppi infranti!
ogni arma è buona con gli assassini.
A ferro freddo, Garibaldini !
Avanti, urrà! ecc.
Non dietro ai muri, non entro ai fossi,
ma in campo aperto, diavoli rossi;
chi vuol cannoni, vada e li prenda,
come torrente che d'alto scenda,
come valanga di gioghi alpini.
A ferro freddo, Garibaldini!
Avanti, urrà! ecc.
Pochi, ma buoni. L'Italia affronta
le avverse squadre, ma non le conta;
come i trecento devoti a morte,
che della Grecia mutar la sorte,
marciam compatti, feriam vicini.
A ferro freddo, Garibaldini!
Avanti, urrà! ecc.
Poveri e ricchi, dotti ed ignari,
dinanzi al fuoco, tutti siam pari.
Pari nel giorno del gran conflitto,
saremo pari dinanzi al dritto.
Siamo soldati, ma cittadini.
A ferro freddo, Garibaldini!
Avanti, urrà! ecc.
Oggi guerrieri, doman colòni,
senza Medaglie, senza galloni!
Giurammo a Italia la nostra fede;
la libertade ci fia mercede,
come agli antichi padri latini.
A ferro freddo Garibaldini.
Avanti, urrà! ecc.
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LA RONDINELLA DI
MENTANA
D'infelice campagna racconta
i disastri, o gentil
rondinella,
con l'accento di mesta
favella,
che natura a te in dono
compartì.
Quando solchi lo spazio
infinito,
all'aprir della fredda
stagione,
reca ovunque la triste
canzone,
ch'è il lamento del prode che
muor.
Vedi a rivi l'italico sangue,
che bruttò di Mentana il
paese?
Lo versò l'orgoglioso francese
in difesa al Ponteficere.
Maledetto di Francia il
signore,
vil monarca, spergiuro il più
tristo,
che al volubil Vicario di
Cristo
sta in difesa di trono e
d'altar!
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Storia
della Massoneria - Massoni
famosi - Curiosità -
Pensieri - Tavole
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